Cronaca

‘Ndrangheta nel Vibonese, inammissibile sorveglianza speciale per indagata (NOME)

La richiesta era basata su accuse di partecipazione a un sodalizio criminoso dedito al traffico di cocaina. Accolta la tesi della difesa

Giustizia: il tribunale di Catanzaro

Il Tribunale Ordinario di Catanzaro, composto dai magistrati Mariarosaria Migliarino, Barbara Elia e Andrea Odierno, ha dichiarato inammissibile (accogliendo le tesi della difesa rappresentata dall’avvocato Giuseppe Di Renzo) la proposta di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza avanzata dalla Questura di Vibo Valentia nei confronti di Rosalba Vincenza Galati. La decisione è stata presa al termine dell’udienza camerale dell’8 luglio 2024, dopo che il Tribunale aveva riservato 90 giorni per il deposito delle motivazioni.

La proposta di sorveglianza speciale era basata su accuse di partecipazione a un sodalizio criminoso dedito al traffico di cocaina e su presunti legami con la famiglia mafiosa dei Sanfilippo. La Questura di Vibo Valentia sosteneva che la Galati fosse coinvolta, insieme al marito Michele Silvano Mazzeo (sottoposto al 41 bis), in attività illecite riconducibili all’associazione di cui all’articolo 74 del D.P.R. n. 309/90. Inoltre, veniva menzionato un precedente penale per falsità ideologica del 2007. Il Tribunale, tuttavia, ha rilevato l’incompetenza territoriale a trattare la proposta. Secondo il collegio giudicante, la competenza per la misura di prevenzione deve essere determinata in base al luogo in cui si manifesta la pericolosità del soggetto. Poiché la condotta principale della Galati, ossia la partecipazione al sodalizio criminoso, si è verificata in Sicilia, il Tribunale di Catanzaro non è ritenuto competente. I reati associati alla Galati si sono verificati in diverse località, inclusa Caltanissetta e Mazzarino, ma non sufficientemente localizzati nel territorio di competenza del Tribunale di Catanzaro.

Di conseguenza, il Tribunale ha dichiarato inammissibile la proposta di sorveglianza speciale e ha ordinato la restituzione degli atti alla Questura di Vibo Valentia, senza disporre nulla riguardo alle spese del procedimento.

La decisione è stata emessa il 4 dicembre 2024, con il mandato alla cancelleria per gli adempimenti di competenza.

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