Cronaca

‘Ndrangheta nel Vibonese: ditta nel mirino della cosca (NOMI)

Le rivelazione del collaboratore di giustizi riguardo un’intimidazione

pentito collaboratore di giustizia

Nel processo contro alcuni esponenti della ‘ndrangheta vibonese, accusati di estorsioni, il collaboratore di giustizia Bartolomeo Arena ha testimoniato riguardo un’intimidazione del 2016 ai danni della ditta Ased Srl, incaricata della raccolta rifiuti. Arena ha raccontato che un camion dell’azienda venne fermato, l’autista minacciato con una pistola e il mezzo incendiato con del liquido infiammabile. Pur non essendo direttamente coinvolto nell’episodio, Arena ha riferito di aver appreso i dettagli dai protagonisti e di aver ricevuto nel 2017 400 euro da Francesco Antonio Pardea, come parte del denaro ottenuto dall’estorsione legata alla raccolta rifiuti.

Arena ha anche parlato dei rapporti con Francesco Antonio Pardea e Salvatore Morelli, entrambi condannati nell’inchiesta Rinascita Scott. Pardea, a capo della ‘ndrina Pardea Ranisi, è stato condannato a 20 anni, mentre Morelli, ritenuto «l’erede naturale» di Andrea Mantella, è stato condannato a 28 anni. Arena ha descritto come si incontrasse spesso con Morelli, talvolta per mangiare insieme, ma sempre in luoghi nascosti, e ha menzionato frequenti incontri avvenuti al cimitero di Longobardi. Morelli era noto per le sue estorsioni e vari atti di vandalismo nel centro di Vibo Valentia.

Arena ha sottolineato che il denaro ricevuto da Pardea non era dovuto, ma un “regalo”, in segno di riconoscimento per aver precedentemente inviato denaro a Morelli, derivante da un’estorsione commessa dallo stesso Arena.

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